Gianni Rodari

Il cielo mi piace tanto, con la luna, le stelle e tutto il resto. Però mi piacerebbe di più se potessi cambiarlo ogni tanto a modo mio”.

Mi chiamo Gianni Rodari, sì quello, il famoso scrittore di filastrocche, di poesie. Ho vinto il premio Andersen grazie alle mie opere e ai miei romanzi tradotti in tutto il mondo.

Sono anche un giornalista e un insegnante.

Quest’anno ricorre il centenario della mia nascita e sono davvero lusingato di essere ancora nei vostri cuori, nella vostra mente e nei vostri programmi scolastici.

So di piacere a moltissime persone, alle famiglie, agli insegnanti, ai ragazzi e soprattutto ai bambini.

Lo so per certo cosa vogliono leggere i bambini, non è presunzione ma so come insegnar loro a imparare le regole usando la fantasia, a imparare le leggi con grande inventiva, attraverso la lettura delle mie fiabe e delle mie filastrocche.

E come se non bastasse, sono davvero fiero di me stesso perché so cosa insegnare agli adulti la capacità di sognare fino all’età della vecchiaia.

Sono nato sotto l’equilibrato segno della Bilancia e con un pratico ascendente nel segno della Vergine. Mi piace l’arte e tutto ciò che è bello, aspiro alla realizzazione dei sogni con umiltà, mettendomi all’opera della gente.

Ho una fantasiosa Luna nei Pesci strettamente abbracciata a Urano, che mi ha donato il pregio di accudire i bambini con una grande sensibilità.

Amo regalare ogni giorno la libertà di sciogliere le catene verso una folle genialità, verso una magica inventiva e sperare la propria felicità in grandi sogni.

Amo offrire a tutti dei progetti pieni di speranza e trascorrere il proprio quotidiano ricco di immaginazione.

La mia mente è sempre in gran fermento, è sempre attiva e piena di creatività, d’immaginazione e di rivoluzione, come se fosse un vulcano sempre in eruzione, non conosce confini, viaggia in un mondo dove non esistono pregiudizi.

Mi piace sognare alla grande: “Or che i sogni e le speranze si fanno veri come fiori, sulla Luna e sulla terra fate largo ai sognatori”.

Le mie fiabe rovesciano la realtà, porto i miei lettori a sognare mondi fantastici, superando le convenzioni e i preconcetti.

“Con un po’ di esercizio è possibile prendere lezioni di ottimismo anche da Giacomo Leopardi”. E infatti “Bisogna che il bambino faccia provvista di ottimismo per sfidare la vita”.

La mia Luna in Pesci mi ha reso il grande scrittore pieno di inventiva, mi piace giocare con le parole liberando la mia fantasia dalle rigide catene delle regole, complice il mio Giove in casa dodicesima, che fa da amplificatore alla mia illimitata immaginazione.

“Occorre una grande fantasia, una forte immaginazione per essere un vero scienziato, per immaginare cose che non esistono ancora, per immaginare un mondo migliore da quello in cui viviamo e mettersi a lavorare per costruirlo”.

Amo moltissimo i bambini perché sanno lasciarsi andare a grandi sogni senza vincoli e senza limiti, insegno loro la libertà di essere coscienziosi con i giochi.

Il mio Ascendente in Vergine mi suggerisce spesso di razionalizzare la mia creatività, di dare una logica alla fantasia, di non correre troppo per non farsi male, di dare il giusto peso al mondo quotidiano, vivendo a cuor leggero pur adempiendo ai doveri poco piacevoli.

Quel fantastico Nettuno in Leone e in undicesima casa mi fa volare alto con la fantasia, esplorando nuovi mondi, osservando nuovi orizzonti, mantenendo un equilibrio sopra la follia.

Scrivo tantissimo, vi ricordo “Favole al telefono”, “Filastrocche in cielo e in terra”,Novelle fatte a macchina”, infatti mi piace giocare con le parole, spiegare i loro significati, dare loro un senso logico nel mare della fantasia più sfrenata che c’è.

“Se io avessi una botteguccia fatta di una sola stanza, vorrei mettermi a vendere sai cosa? La speranza. E alla povera gente che non ha da campare darei tutta la mia speranza senza fargliela pagare”.

Quel Saturno nella mia prima casa ha fatto sì che tutti i miei sforzi non fossero vani, che tutto fosse reale, rendendo concreta la mia stessa creatività. Infatti, nel mio saggio “Grammatica della fantasia” è l’esempio concreto di quanto l’immaginazione non solo è spontanea e innata, ma soprattutto reale e molto pratica. Basta regalare una piccola speranza affinché diventasse realtà.

“Sbagliando s’impara, è un vecchio proverbio. Il nuovo potrebbe essere che sbagliando s’inventa”.

Chi ancora non sa nulla di me, raccomando di conoscermi perché io regalo stelle e sorrisi, un viaggio gratis sulla Luna e una parola buona in ogni momento.

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