Il segno del Cancro è il maestro della narrazione, delle
storie, tira fuori ogni tipo di ricordo dal passato. La sua memoria è un pregio
essenziale che gli illumina il presente mentre, con grande intensità, scopre il
lato ombra anche dell’individuo più difficile,
rendendolo umano.
Tra i famosi scrittori del segno del Cancro c’è LUIGI PIRANDELLO.
Luigi Pirandello nasce il 28 giugno del 1867 ad Agrigento sotto il segno del Cancro con ascendente Gemelli e una Luna nel segno del Toro in dodicesima casa.
Il suo tema natale spicca la dura opposizione tra casa sesta e dodicesima, questo vuole dire che il poeta ha vissuto e superato tante prove della vita che lo hanno deluso e piegato: le gravi condizioni di salute di sua madre, la follia mentale di sua sorella, la pazzia di sua moglie, i disaccordi con suo padre e i problemi economici della sua famiglia.
Il grande ottimismo, dato dal suo brillante trigono di Sole con Giove, gli ha permesso di trovare la forza di ribellarsi di fronte al fato e di ricominciare daccapo dopo ogni rovescio.
Luigi Pirandello è stato un grande drammaturgo, romanziere e poeta e ha scritto una grande quantità di opere che sono state lo specchio della sua anima e di un vissuto ricchissimo di episodi di rilievo, come si evidenzia dagli ottimi aspetti di Urano con Saturno e con Giove.
Il grande successo letterario è dovuto anche ad una brillante Venere nel segno dei Gemelli e da un Mercurio in terza casa: una riconferma della sua brillante carriera di poeta e scrittore, dei suoi brillanti scritti, in cui Pirandello evidenziava moltissimo la sua ironia nel suo saggio: “L’Umorismo”. A tal proposito egli recitava: “gli unici modi per fuggire dalla vita sono la pazzia e l’ironia”.
Questa fortunata combinazione astrale gli ha permesso di vincere il premio Nobel per la letteratura nel 1934.
Inoltre Pirandello non è stato solo uno scrittore, ma anche un critico e saggista, un romanziere e novelliere, un autore di teatro, tra cui ricordiamo “Sei personaggi in cerca d’autore”. Tutto ciò si evidenzia dalla sua quinta casa in Bilancia, che gli ha donato tanto amore per l’arte e per la pittura.
E’ stato uno dei più grandi geni del ‘900, un letterato e un filosofo. In lui sembrano incarnarsi le parole di Giacomo Leopardi nello “Zibaldone”: “Il vero poeta è anche filosofo e il vero filosofo è anche poeta”.
Era pieno di passione dentro e freddo fuori. Vestiva sempre di grigio, era molto intuitivo con una profonda capacità analitica, dato dallo stellium in dodicesima casa, che ospita la Luna in Toro.
Questa Luna è nella posizione di massima espansione del materno, egli adorava sua madre, difendendola dagli atteggiamenti duri e severi di suo padre.
Purtroppo la Luna subisce gravi lesioni da Plutone e da Saturno: è una ferita che segna per sempre il carattere, con una lacerazione che però dà il via ad una evoluzione creativa e feconda ma nello stesso tempo lenta e faticosa, segnalando anche una frattura dell’anima.
Egli affermava: “fare i cinici è pure un modo di dare leggerezza alla vita quando comincia a pesare”.
La congiunzione di Sole e Urano quadrati a Nettuno e un Plutone molto stimolato, gli hanno conferito grandi rivoluzioni nel teatro, divenendo uno dei maggiori esponenti nel ‘900. Egli ha vissuto la vita con grandi drammi e non solo familiari, ma alla fine egli stesso affermava: “La vita non si spiega, si vive”.
Tra i suoi romanzi celebri, ricordiamo “Il fu Mattia Pascal”, “Uno, nessuno e centomila”, “L’esclusa”.
Infine Pirandello evidenzia spesso nelle sue opere letterarie la noia dell’uomo, del suo tran tran quotidiano, del suo essere sopraffatto dalle incombenze di tutti i giorni. E allora “Che cosa ha bisogno l’uomo per ritrovare l’unità perduta”? – si chiede Pirandello – “Egli ha bisogno che accada qualcosa che risvegli il suo Io, la sua sete di felicità, perché l’uomo è come un bambino, che scopre la realtà solo nel momento in cui la guarda con stupore e meraviglia”.