Buon compleanno Zelda!

Anticonformista e quasi spregiudicata; bella e capricciosa, Zelda Sayre ha una personalità molto appariscente, audace, gioviale e ottimista.

I valori spiccati della sua undicesima casa e la congiunzione di Luna e Venere nel segno del Cancro la rendono ingenua, sofisticata e indimenticabile.

Parliamo di una delle prime icone della flopper americana, con uno stile tutto particolare, dato dal suo Ascendente nel segno del Leone. Il suo carattere ribelle e il suo capello corto a caschetto la rendevano bella e appariscente, con uno stile molto mascolino caratterizzato da gonne corte e fluide. Zelda  ama apparire, mostrando il suo carattere vivace, attirando  l’attenzione,  ogni sua comparsa era una esibizione, come vuole il suo Ascendente Leone.

Zelda Sayre, moglie e grande musa ispiratrice di Francis Scott Fitzgerald, è conosciuta come  “la moglie dello scrittore”.

Ella nasce  il 24 agosto del 1900 a Montgomery in Alabama. Sin da subito mostra la sua vera natura ribelle, sa come farsi notare, ma allo stesso tempo pare completamente sincera in tutto quello che fa. Non è una bellezza classica, ma ha un carisma che la rende irresistibile e fa sì che tutta la città ruoti intorno a lei.

La spiccata evidenza dell’asse quinta/undicesima,  asse dell’equilibrio mentale, degli eccessi, della sregolatezza, ma anche di quel guizzo e folle idea geniale, l’ ha portata a scrivere il suo unico romanzo (semiautobiografico)  “lasciami l’ultimo valzer”.

Nettuno è l’ingrediente essenziale della vita di Zelda, è il motore che l’ha portata a vivere un’esistenza non solo folle, ma anche fatta d’arte.  Infatti, Francis Scott Fitzgerald ha sfruttato l’ingegno della creatività di Zelda, portandolo al successo, alla ricchezza e alla popolarità.

Il Tema Natale di Zelda presenta un Mercurio in ottimo aspetto a Urano e Plutone, indice di grande idee e di grandi racconti, spesso incoraggiati dallo psichiatra, che le consigliava come terapia per curare la sua malattia mentale, oltre la pittura.

L’ansia di appagamento di Zelda trova pace momentanea nella scrittura, nella danza e nella pittura. La sua vita senza regole è sempre al limite, è fatta di eccessi, di ricchezza e di povertà, di alcol, di divertimento e di momenti tragici e turbolenti. La sua  salute mentale instabile è data da una Luna nettuniana e da una forte presenza Uraniana.

Il suo Sole e la sua Luna, ovvero i pianeti che costituiscono la personalità, sono anch’essi in aspetto a Nettuno e le donano stravaganza, follia e sregolatezza, l’hanno portata a innamorarsi di Francis Scott Fitzgerald, nonostante i suoi tradimenti.

Si dedica all’arte, alla danza, al nuoto, ella vive la sua vita come un’opera d’arte, come un’artista, fatta di alti e bassi, di trasferimenti da New York a Parigi, passando anche per l’Italia, dove si afferma come grande donna nei migliori salotti letterari dell’epoca.

Tutti si accorgono di Zelda e del suo carattere ribelle e non convenzionale, complice quella prevalenza di pianeti nell’undicesima casa e nel segno dei Gemelli, il segno del gioco, del divertimento,  dell’adolescenza, dei flirt,  dell’eterna  ragazzina dai mille interessi.

I libri che parlano di lei esplorano la sua creatività avventurosa, ma anche la sua fragilità, il drammatico bisogno di non essere considerata solo come la “moglie dello scrittore”, che non l’ha mai compresa e non  le ha mai dato il giusto riconoscimento che merita.

Con lui, Zelda conduce una vita relativamente infelice, cercando di mettere alla prova i suoi tormentati talenti artistici.

Ella vive il presente senza preoccuparsi del futuro e a cui sono dedicati tantissimi libri.

Diceva di sé: “non avevo pensieri che per me stessa. Non provavo un briciolo di sentimento di inferiorità, impaccio o dubbio e non avevo benché un minimo di principio morale”.

Ha dedicato i suoi ultimi anni a scrivere e a raccontare, nonostante il suo secondo romanzo sia rimasto incompiuto, ha continuato ad  esprimersi tramite le sue parole per cercare di farsi posto nel mondo per essere riconosciuta come grande artista e creare una propria identità. Senza dubbio la sua genialità non potrà essere dimenticata come anche la sua grande ironia, ella infatti diceva:

Nessuno, neanche un poeta, ha mai misurato le capacità di un cuore.

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